Weekly Playlist N.25 (2020)

 

Questo luglio lo apriamo con un’altra playlist bella densa di aggiornamenti, in modo da stimolarvi ad affrontare l’estate ormai tra noi anche senza quegli abominevoli festival che dicevate sempre di boicottare e che ogni anno facevano il tutto esaurito.
Se difatti consideriamo il nostro genere di anti-musica preferita, alla mancanza di eventi dal vivo sta fortunatamente compensando una più che discreta vèrve nelle recenti prove su disco, in particolare quelle del settore più green e naturalistico: abbiamo (appena) avuto October Falls prima e Fellwarden dopo, ed ora ecco pure i Paysage D’Hiver con due ore filate d’inferno ghiacciato per reagire nel modo corretto alle temperature sempre più desertiche. Subito insignito di scritto dedicatovi in quanto album della settimana come ampiamente pronosticabile, Im Wald” oltre presentarsi gran finale della prima stagione di recensioni del 2020 continua la marcia nella neve dello svizzero Wintherr mantenendone il passo affaticato ma implacabile ed aprendosi con “Im Winterwald”, che coerentemente dà inizio anche alla sequenza di prelibatezze di oggi e che starete probabilmente già gustando in questo momento.
Giugno però è stato magnanimo regalandoci anche qualcosa di stilisticamente meno intransigente e comunque valido, come ad esempio la nuova prova dell’ensemble internazionale Põhjast intitolata Downfall”. Cosa succede quando vecchi membri alle percussioni dei Metsatöll, un’ascia dei Loits e l’ormai abituale seconda chitarra live dei Moonsorrow, all’anagrafe Janne Perttilä, si mettono in testa di scrivere qualcosa dopo una serata passata ad ascoltare Hammerheart” a ripetizione? Sentite “Ophelia” e fatevi un’idea, poi magari sentite anche il resto. Le mazzate tornano invece protagoniste assieme ad una bella dose di incenso tossico grazie ai nostrani Fides Inversa, la cui “I Am The Iconoclasm” chiuderà in modo pirotecnico il prossimo Historia Nocturna” in uscita verso fine mese.
Puntiamo ora i riflettori su due pubblicazioni ancora freschissime appena arrivateci da Oltralpe, due esordi parecchio validi rilasciati tra marzo ed aprile: le avvolgenti armonie di “Des Profondeurs Je Crie” faranno sicuramente aumentare il numero di sostenitori dei Bâ’a, ennesimo sforzo creativo del dandy Hreidmarr arrivato al debutto con Deus Qui Non Mentitur”; primo full-length in carriera anche per il duo Cénotaphe autore di Monte Verità”, le cui politiche di tiratura limitata sono facilmente aggirabili per merito della qui presente playlist, dotata dell’ottima “Aux Cieux Antérieurs”.
I nuovi fuochi divampati nell’entroterra europeo non impensieriscono però di certo i veterani scandinavi, per nulla intenzionati a deludere le assai elevate aspettative con i loro nuovi lavori già in canna: sarà anche solo un esordio in senso stretto, ma l’imminente album dei norvegesi Dold Vorde Ens Navn verrà tenuto in gran conto da queste parti non tanto per l’illustre background dei membri coinvolti quanto piuttosto per la bontà dell’EP Gjengangere I Hjertets Mørke”, di cui oggi proponiamo “Drukkenskapens Kirkegård” per prepararci; grande attesa anche per gli svedesi Necrophobic dopo il botto registrato con Mark Of The Necrogram”, il cui successore Dawn Of The Damned” sarà disponibile entro l’anno mentre noi appassionati ci facciamo un altro giro con “Nailing The Holy One” dal superbo Darkside”.
Dando invece un’occhiata ai nostri scorsi appuntamenti, iniziava a preoccupare la carenza di anniversari (uno solo a settimana da ormai quasi un mese…). Questi non solo non se lo fanno chiedere due volte, ma ritornano stavolta col botto per farci rimpiangere non tanto i mitici Novanta quanto i bistrattati primi Duemila: si inizia dunque l’ultima volata del giovedì odierno col 2005 di Temnozor e Lurker Of Chalice, i primi a scatenare la furia degli elementi attraverso il pezzo omonimo del loro clasico Folkstorm Of The Azure Nights”, mentre il secondo grazie a “Granite” ci mostra quanto il suo self-titled abbia ancora fascino ed unicità da vendere dopo tutti questi anni. La stoccata finale la dà invece Ardraos lanciando in pista la prima parte di “Reliquies”, il fragoroso dittico che dieci anni fa chiudeva l’opera prima Nos Sombres Chapelles” della sua amata creatura Sühnopfer e la selezione di oggi.

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

1. Paysage D’Hiver“Im Winterwald” (from Im Wald”, Kunsthall Produktionen 2020)

2. Dold Vorde Ens Navn“Drukkenskapens Kirkegård” (from Gjengangere I Hjertets Mørke” (EP), Soulseller Records 2019)

3. Temnozor“Folkstorm Of The Azure Nights” (from Folkstorm Of The Azure Nights”, Morbid Winter Records 2005)

4. Bâ’a“Des Profondeurs Je Crie” (from Deus Qui Non Mentitur”, Osmose Productions 2020)

5. Fides Inversa“I Am The Iconoclasm” (from Historia Nocturna”, World Terror Committee 2020)

6. Necrophobic“Nailing The Holy One” (from Darkside”, Black Mark Production 1997)

7. Lurker Of Chalice“Granite” (from Lurker Of Chalice”, Total Holocaust Records 2005)

8. Cénotaphe“Aux Cieux Antérieurs” (from Monte Verità”, Nuclear War Now! Productions 2020)

9. Põhjast“Ophelia” (from Downfall”, Werewolf Promotion 2020)

10. Sühnopfer“Reliques (Part I)” (from Nos Sombres Chapelles”, Those Opposed Records 2010)

Michele “Ordog” Finelli

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